giovedì 13 giugno 2013

IL GIOCO (D'AZZARDO)...

                                         IL GIOCO (D'AZZARDO)...

Azzardo: dall’arabo az-zahr, vuol dire: “Dado da gioco”. 
Quante vite spezzate dal gioco d’azzardo?! 
Giorno dopo giorno, a tentare la fortuna, sperando nella sorte, si rincorre la dea bendata in tutti i giochi. 
Anche lo Stato, invece di tutelare la salute dei cittadini, pensa a riempire le proprie casse con un fatturato annuo di circa 100 miliardi di euro. 
Come un cancro nell’anima, c’è chi ha perso la propria casa, il camion con tutto il carico, la propria moglie, fino ad uccidere i propri cari per avere denaro da giocare: tragedie umane indicibili. 
Un uomo religioso, che si vantava di non essere più un gioco-dipendente dalle scommesse sui cavalli, un mattino si svegliò e tutto eccitato disse alla moglie: “Stanotte ho sognato che in cielo v’erano sette stelle! Appena mi sono svegliato, ho visto l’orologio, e segnava le sette in punto! 
Così ho pregato tanto Dio, chiedendogli una conferma che questo numero possa essere la svolta della nostra vita; ovviamente gli ho promesso che avrei dato un tot dell’eventuale vincita alla chiesa! 
Così, dopo aver pregato, ho visto sul calendario che oggi è il settimo giorno del mese!”.
La moglie lo guardò allibita, ma l’uomo, non curante dello sguardo eloquente della stessa, perché preso dalla circostanza, si precipitò fuori casa diretto all’ippodromo della città. 
Uscito in strada, continuava dentro di sé a pregare Dio e sperare nella sorte. 
Così accadde che l’autobus per l’ippodromo era il numero “sette”; l’uomo, baciando il suo omino gobbo col corno rosso, ringraziava Dio in cuor suo. 
Non stava nella pelle dalla gioia, continuando sempre a chiedere ulteriori conferme. 
Giunse all’ippodromo mentre stavano per chiudersi le scommesse proprio per la “settima” gara. 
L’uomo ringraziò Dio per l’ennesima volta, e puntò tutto quanto aveva sul cavallo numero “sette”! 
Sapete com’è andata a finire? 
Il cavallo con il numero “sette” arrivò SETTIMO!

Che questa breve storia possa farci riflettere sulla vera vita, uscendo dal nostro misero mondo luccicante di sopravvivenza! 
Tutto questo succede perché l’uomo non è mai contento di quello che Dio gli dà, vuole sempre di più con avidità irrefrenabile. 
Il Re Salomone nella sua proverbiale sapienza diceva: “La sanguisuga ha due figlie che dicono: «Dammi, dammi!»” (Proverbi 30:15 ). 
L’uomo è come una sanguisuga quando vuole tutto e subito! 
L’apostolo Paolo invece poteva dire: “...ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo” (Filippesi 4:11 ); egli aveva trovato la sua più grande ricchezza in Gesù! 
E Gesù stesso, consigliandoci per il meglio, apostrofa: “Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua?” (Matteo 16:26 ). 
Perché perdere la propria anima eterna per del misero denaro terreno? 
Andando a Gesù, leggendo la Bibbia, si viene liberati dalla dannosa vita d’azzardo; Gesù dona la vera vita, quella eterna. 

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