Perché la
dottrina della trinitá?
Se
la dottrina della trinitá é il fondamento dell'insegnamento
cristiano come quasi tutto il movimento Pentecostale sostiene, allora
siamo persi.
Beh!
Siamo persi perche la trinitá nell'insegnamento delle Sacre
Scritture non esiste e quindi l'affermazione di prima si basa su
qualcosa che non stá scritto.
Alcuni
argomentano, che é difficile da comprendere, e quindi dobbiamo
conviverci.
La
Scrittura non dice cosi, i Santi Apostoli non dicono cosí i Profeti
dell'antico Testamento non dicono cosí e nemmeno coloro che sono
stati chiamati da Dio al Ministerio Divino, dicono cosí.
Adesso
con le Scritture alla mano leggiamo a chi il Signore Gesú rivela la
Sua Parola, essa non viene rivelata ai pastoroni pieni di diplomi di
pastore ( lo dice la Scrittura) eseguiti presso le scuole bibliche.
Se uno vuole imparare a fare il fornaio, deve andare da un fornaio e
imparare tutto cio che il fornaio le insegna, a quel punto questi
diventa come il suo maestro, se qualcuno domani si alza dal letto e
dice di voler diventare pastore v'ha alla scuola biblica e diventa
pastore, cioé impara tutto quello che le viene insegnato dal teologo
o dal'insegnante.
A
questo punto e chiaro che la materialitá ti porta ad essere
razionale e discutere della Scrittura come un libro di filosofia.
Purtroppo
per loro, ma ben per noi, non é cosí.
Matteo
11:25 dice:”In
quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore
del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti
e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.”
Questo
indica che coloro che si vantano delle loro cognizioni speculative e
filosofiche, la rivelazione le viene nascosta, Gesú le ha rivelate
ai piccoli fanciulli, agli
uomini simili ai fanciulli, docili e senza presunzione, uomini che,
consci di nulla sapere, si propongono solamente «di ascoltare ciò
che il Signore Iddio dirà». Costoro sono bene a ragione detti
«fanciulli», i fanciulli sono i pescatori, i pubblicani e i poveri
illetterati; all'orgoglio dell'intelligenza, viene risposto con
l'accecamento, alla semplicitá del cuore che cerca la veritá, con
la rivelazione.
Alcuni
hanno cercato di distorcere la veritá della Parola di Dio, con
versetti Biblici a saltellare senza capire il perché di quel verso,
intanto precisiamo che Dio é Spirito, non é una persona, la parola
persona in tutti i dizionari di tutte le lingue, é un termine
con cui si designa genericamente un individuo umano, senza
distinzione di sesso e condizione.
Gesú era vero Dio e vero uomo, solo che come umano non ha conosciuto
il peccato, leggendo Luca 1:35 ci immergiamo in mare celestiale:”
L'angelo
le rispose: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza
dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che
nascerà Santo sarà chiamato, Figliol di Dio.”.
Ecco
la potenza che si denota nel significato di Spirito Santo,
per
la cui operazione dovea esser creato, nel seno della Vergine Maria,
il corpo che Dio preparò pel suo Figliuolo, qual Mediatore Ebrei
10:5,
è quel Creatore Spirito di Dio, di cui è detto Genesi
1:2,
che nel far emergere l'ordine dal caos, «egli muoveva sopra la
faccia delle acque». I due titoli: «Spirito Santo», e «potere
dell'Altissimo», denotano un'unica e medesima cosa; ma la prima
significa santità,
la seconda, la forza
meravigliosa
d'azione.
La luce c'insegna che lo Spirito Santo ha veramente un potere
produttivo di vita, ma non giustifica in veruna guisa la illazione
che esso sia potenza soltanto
senza personalità. Alcuni critici riguardano le parole: «verrà» e
«adombrerà», come di significato sostanzialmente identico. Altri
sostengono che ci indicano due atti, cioè, la preparazione del
corpo, ossia la produzione miracolosa di un essere umano, e il
congiungimento a quello della natura divina in unione personale,
cosicché il Cristo potesse essere «Emmanuele» (Iddio
con
noi);
e
che qui è fatto allusione ad entrambi questi atti. La produzione del
corpo è attribuita uniformemente allo Spirito Santo; l'impersonarsi
della Parola divina con la natura umana così creata, poteva essere
soltanto l'atto personale di quella PAROLA medesima. È questa la
rivelazione che oltrepassa di gran lunga la penetrazione della
ragione umana, e sarebbe quindi più saggio e più riverente,
contentarci in questo caso, di quello che piacque a Dio di rivelarci.
«Nient'altro è qui attribuito allo Spirito, all'infuori di quello
che era necessario.
Per noi basta ricordarci che Dio, ond'esser nostro Redentore, doveva
essere vero uomo e tuttavia non partecipe del peccato e della
condanna di Adamo. Ora queste due condizioni trovansi in Gesú in
maniera soddisfacente, nella maniera colla quale l'umanità sua fu
formata. Fu la potenza dello Spirito Santo che lo trasse dalla
sostanza stessa di Maria; ei fu adunque, al pari di noi, figlio
d'Adamo, per Maria. Creato poi da Dio, come il primo Adamo, egli
compare nel mondo, senza portar seco la macchia del peccato.(Continua...)
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