sabato 22 giugno 2013

Perché la dottrina della trinitá?

Perché la dottrina della trinitá?

Se la dottrina della trinitá é il fondamento dell'insegnamento cristiano come quasi tutto il movimento Pentecostale sostiene, allora siamo persi.
Beh! Siamo persi perche la trinitá nell'insegnamento delle Sacre Scritture non esiste e quindi l'affermazione di prima si basa su qualcosa che non stá scritto.
Alcuni argomentano, che é difficile da comprendere, e quindi dobbiamo conviverci.
La Scrittura non dice cosi, i Santi Apostoli non dicono cosí i Profeti dell'antico Testamento non dicono cosí e nemmeno coloro che sono stati chiamati da Dio al Ministerio Divino, dicono cosí.
Adesso con le Scritture alla mano leggiamo a chi il Signore Gesú rivela la Sua Parola, essa non viene rivelata ai pastoroni pieni di diplomi di pastore ( lo dice la Scrittura) eseguiti presso le scuole bibliche. Se uno vuole imparare a fare il fornaio, deve andare da un fornaio e imparare tutto cio che il fornaio le insegna, a quel punto questi diventa come il suo maestro, se qualcuno domani si alza dal letto e dice di voler diventare pastore v'ha alla scuola biblica e diventa pastore, cioé impara tutto quello che le viene insegnato dal teologo o dal'insegnante.
A questo punto e chiaro che la materialitá ti porta ad essere razionale e discutere della Scrittura come un libro di filosofia.
Purtroppo per loro, ma ben per noi, non é cosí.
Matteo 11:25 dice:”In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.
Questo indica che coloro che si vantano delle loro cognizioni speculative e filosofiche, la rivelazione le viene nascosta, Gesú le ha rivelate ai piccoli fanciulli, agli uomini simili ai fanciulli, docili e senza presunzione, uomini che, consci di nulla sapere, si propongono solamente «di ascoltare ciò che il Signore Iddio dirà». Costoro sono bene a ragione detti «fanciulli», i fanciulli sono i pescatori, i pubblicani e i poveri illetterati; all'orgoglio dell'intelligenza, viene risposto con l'accecamento, alla semplicitá del cuore che cerca la veritá, con la rivelazione.
Alcuni hanno cercato di distorcere la veritá della Parola di Dio, con versetti Biblici a saltellare senza capire il perché di quel verso, intanto precisiamo che Dio é Spirito, non é una persona, la parola persona in tutti i dizionari di tutte le lingue, é un termine con cui si designa genericamente un individuo umano, senza distinzione di sesso e condizione. Gesú era vero Dio e vero uomo, solo che come umano non ha conosciuto il peccato, leggendo Luca 1:35 ci immergiamo in mare celestiale: L'angelo le rispose: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà Santo sarà chiamato, Figliol di Dio.”.

Ecco la potenza che si denota nel significato di Spirito Santo, per la cui operazione dovea esser creato, nel seno della Vergine Maria, il corpo che Dio preparò pel suo Figliuolo, qual Mediatore Ebrei 10:5, è quel Creatore Spirito di Dio, di cui è detto Genesi 1:2, che nel far emergere l'ordine dal caos, «egli muoveva sopra la faccia delle acque». I due titoli: «Spirito Santo», e «potere dell'Altissimo», denotano un'unica e medesima cosa; ma la prima significa santità, la seconda, la forza meravigliosa d'azione. La luce c'insegna che lo Spirito Santo ha veramente un potere produttivo di vita, ma non giustifica in veruna guisa la illazione che esso sia potenza soltanto senza personalità. Alcuni critici riguardano le parole: «verrà» e «adombrerà», come di significato sostanzialmente identico. Altri sostengono che ci indicano due atti, cioè, la preparazione del corpo, ossia la produzione miracolosa di un essere umano, e il congiungimento a quello della natura divina in unione personale, cosicché il Cristo potesse essere «Emmanuele» (Iddio con noi); e che qui è fatto allusione ad entrambi questi atti. La produzione del corpo è attribuita uniformemente allo Spirito Santo; l'impersonarsi della Parola divina con la natura umana così creata, poteva essere soltanto l'atto personale di quella PAROLA medesima. È questa la rivelazione che oltrepassa di gran lunga la penetrazione della ragione umana, e sarebbe quindi più saggio e più riverente, contentarci in questo caso, di quello che piacque a Dio di rivelarci. «Nient'altro è qui attribuito allo Spirito, all'infuori di quello che era necessario. Per noi basta ricordarci che Dio, ond'esser nostro Redentore, doveva essere vero uomo e tuttavia non partecipe del peccato e della condanna di Adamo. Ora queste due condizioni trovansi in Gesú in maniera soddisfacente, nella maniera colla quale l'umanità sua fu formata. Fu la potenza dello Spirito Santo che lo trasse dalla sostanza stessa di Maria; ei fu adunque, al pari di noi, figlio d'Adamo, per Maria. Creato poi da Dio, come il primo Adamo, egli compare nel mondo, senza portar seco la macchia del peccato.(Continua...)

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