giovedì 28 aprile 2016

La dottrina del seme del Serpente.

La dottrina del seme del Serpente.
di
Giuseppe Basile
(Pastore della comunitá Evangelica di Solingen)

La dottrina de "il seme del serpente", è una convinzione basata su interpretazione biblica inesistente,
povera e superstiziosa. Si tratta di una risorsa dottrinale primaria per coloro che vogliono usare le
Scritture per giustificare il pregiudizio razziale. Questa dottrina è anche strettamente legata ad altre
credenze malvage, come il Movimento d'Identità cristiana e la dottrina Keneo. Come molte false
credenze, usa il meccanismo di difesa; cioè, chiunque é in disaccordo o non accetta il messaggio, è
accusato di essere un figlio del serpente. Un dei problemi più nascosti da tutti quelli che adottano
questa dottrina, è che è basata pesantemente su pregiudizi e interpretazione bibliche deformate, che
sono molto difficili a discuterne razionalmente. In poche parole, la dottrina de "il seme del serpente",
insegna che il peccato di Eva non era la semplice disobbedienza al consiglio di Dio, ma, il contatto
sessuale con il serpente, e che la nascita di Caino era il frutto di questa unione. I discendenti di Caino
quindi sarebbero, secondo questa fantasia, i figli di satana, e questo include la qualsiasi razza o gruppo
che sceglie di non gradire questa teoria. Questa idea è radicata in credenze superstiziose ed è
particolarmente popolare tra i suprematisti bianchi e antisemiti; la Chiesa dell'Unificazione supporta
anche questa idea. Falsi profeti e falsi insegnanti noti come Arnold Murray del tabernacolo di
William Branham, hanno sposato l'idea, stampando una miriadi di libri, e di conseguenza
business. Anche se un'idea non dovrebbe essere criticata quando viene erroneamente raccontata, è
naturalmente opportuno condannarla quando porta al peccato. Una filosofia che insegna, che alcune
razze o persone sono universalmente satanici, la dottrina de il seme del serpente, è una di queste
filosofie. Coloro che sostengono questa idea dei figli del serpente, é perché nella Sacra Bibbia in alcuni
passi vengono citate alcune definizioni che potrebbero portare a pensare una filosofia del genere, cosa
che non é cosí. Questi usano molti passi della Bibbia come prova, per sostenere, che la loro idea sia
corretta. Quasi tutte, senza eccezioni, queste "prove" richiedono una meditazione semplificata a capire
che è totalmente inadeguato il contesto del passaggio Biblico. Ad esempio, in Genesi 3:13, possiamo
vedere che non sempre la parola "sedotta", deve per forza indicare una seduzione sessuale, in questo
caso ha significato la disubbidienza al consiglio di Dio, anche un istigazione alla colpa e al male
mediante lusinghe e allettamenti. In Proverbi 30:20 metaforicamente una donna adultera, mangiare in
una determinata maniera, é immoralità sessuale; questo è molto sopravvalutato dai credente de il
serpente del seme, come prova che la caduta era a scopo sessuale. Altri passaggi includono la
parabola della zizzania in Matteo capitolo 13. Coloro che credono nella dottrina de il seme del serpente,
insegnano che Gesù descrive alcuni come dei "figli del diavolo", e in questa parabola non è specificato
nel vero senso biologico! Anche in questo caso, solo uno che sta cercando di forzare questa
convinzione la vedrà in questo modo; non è naturalmente così nella Scrittura. Può una persona
supportare questa falsa filosofia sol perché Gesù considera degli increduli degli elementi satanici.
Coloro che credono e che interpretano la Scrittura attraverso una sorta di "lente seme-serpente", non
sono propensi ad accettare altre realtà. Ci sono alcune domande di base, e contraddizioni inerenti alla
dottrina seme serpente che può essere utilizzato per dimostrare la sua mancanza di verità. Ad esempio
Galati 3:28 "...Non vi è nè Giudeo, nè Greco; non vi è nè servo, nè libero; non vi è nè maschio, nè
femmina". afferma quindi, chiaramente che il genere delle razze, non hanno alcun impatto sulla nostra
posizione con Dio. 2a Pietro 3:9 dice: " Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati". Non c'´e in nessuna
parte della Sacra Scrittura una sola postilla per la quale noi possiamo discutere il fatto che tutti possono
essere salvati tranne i figli del serpente, non stá scritto in nessuna parte che qualcuno possa essere
identificato come un "chenita" o condannato sulla base di essere dalla stirpe di Caino. Nessun scrittore,
Apostolo, Evangelista, Discepolo ecc. ecc., ci ha mai proposto qualcosa del genere nel Nuovo
Testamento. Inoltre, vi è la questione del come 8 persone sopravvissero il diluvio, possano aver portato
la semenza del serpente in giro quando Noé era un eletto e i suoi maschi erano usciti dalle sue
viscere. Questa dottrina isterica e superstiziosa suppone che il peccato originale era a scopo sessuale,
ma non può spiegare il motivo per cui l'intero resto della Bibbia, delinea una visione del mondo in cui il
peccato originale era la disobbedienza, non la sessualità. Questa filosofia eretica, ha condotto l'umanitá
direttamente e logicamente a due problemi principali. Il razzismo, e credere che alcune razze sono
irredimibile, e quindi ha portato negli ultimi 100 anni, una applicazione filosofica negativa, portando al
massacro milioni di persone. L'unico esito possibile a una tale visione del mondo è il pregiudizio e il
bigottismo. Vi è anche una tendenza a liquidare i critici della dottrina de il seme serpente. Arnold
Murray è particolarmente colpevole di questo abuso. Ringraziato sia il Signore Gesú Cristo, che ci ha data una risorsa nella Scrittura e che ci ha mostrata la verità. Abbiamo bisogno
la guida Divina e leggere con occhi imparziali e aperti per trovare la vera saggezza.
In Fede Giuseppe Basile
SG/300116

mercoledì 27 aprile 2016

L'albero della conoscenza del bene e del male

Possiamo sapere cosa é celato dietro l'albero della conoscenza del bene e del male, ma sopratutto cosa era il frutto?

Quanto inchiostro é stato utilizzato per poter definire questo mistero, quanti teologi si sono scomodati a poter argomentare uno dei tanti misteri di Dio, mai nessuno é arrivato ad una conclusione pratica ed accettabile dalla mente umana.
Sono nati ragionamenti assurdi a proposito del frutto, chi lo ha folcloristicamente denominato, mela, chi pera chi addirittura é andato oltre definendolo "sesso"; la mente distorta dell'uomo tante volte gioca brutti scherzi, ma noi oggi siamo qui e nell'umiltá della nostra fede che riteniamo in Gesú Cristo, attraverso la rivelazione di Dio conosceremo veramente cio che successe in quei momenti nel giardino dell'Eden.
Diciamo subito che i due alberi sono "la logica di due tracciati contrapposti che alla fine comportano un risultato ciascuno, uno la Vita e l'altro la morte."
Il sinonimo di frutto sono praticamente quattro elementi figurativi che peró ci portano esattamente davanti la porta che apriremo per ricevere la risposta alla nostra domanda.
Vediamo il tracciato che ci porta al risultato della morte:
  1. Assagiare il frutto portava ad una conseguenza, disubbidire il comandamento di Dio.
  2. Assagiare il frutto comportava un effetto negativo nell'equilibrio della creazione, il peccato.
  3. Assagiare il frutto comportava un esito negativo, la maledizione della creazione.
  4. Assagiare il frutto comportava un risultato: "la morte".
Vediamo quindi, che mangiare questo frutto ha portato delle conseguenze, degli effetti, degli esiti e per risultato, la morte di tutto ció che ha vita.
Invece il tracciato pensato da Dio era attingere giorno dopo giorno dall'albero della vita.
Ci sono alcune sette religiose che hanno paragonato la situazione ad un'orgia sessuale tra il serpente, Eva ed Adamo, questa é una bugia satanica e chiunque abbia detto questo ha fatto Dio bugiardo, perché in Genesi 1:28, Prima che succedesse la trasgressione della Legge di Dio, questi ricevettero ordine e comandamento da Dio ad avere rapporti matrimoniali per poter moltiplicarsi.
Essi potevano avere rapporti già subito dopo la loro creazione, perché era volontà di Dio che la terra si popolasse. Infatti, il Creatore aveva detto loro: "E Iddio li benedisse, e disse loro: Fruttate e moltiplicate, ed empiete la terra, e rendetevela soggetta, e signoreggiate sopra i pesci del mare, e sopra gli uccelli del cielo, e sopra ogni bestia che cammina sopra la terra." (Gen.1:28). Questo ragionamento di Dio, fu fatto prima che essi commettessero il peccato di inosservanza della sua Legge.
In 1°Giovanni 3:4 stá scritto che: "Chiunque fa il peccato fa ancora la trasgressione della legge; e il peccato é la trasgressione della legge."
Vedi: 1 Giovanni 5:17 sta scritto: "Ogni iniquitá é peccato..." e Giacomo 4:17 dice che il peccato é peggiore se si sa fare il bene e nol si fa, "Vi é adunque peccato a colui che sa fare il bene, e no lo fa." Dio aveva inculcato nelle menti e nei cuori di Adamo ed Eva la sua Legge perfetta, osservando la quale, avrebbero preservato la loro integrità spirituale e fisica, perpetuando la loro esistenza.
L’integrità era la condizione per potere accedere all’albero della vita, che il Signore aveva messo a loro disposizione, il cui frutto aveva la virtù di mantenere perfetto il loro corpo.
Dio, dunque, fece in modo che essi intendessero che l’osservanza della sua Legge avrebbe loro recato il più grande beneficio: la vita, mentre la trasgressione avrebbe loro recato il più grande danno: la morte. Ad Adamo disse: "Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare: perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai" (Genesi 2:16-17).
Si può dire che l’albero della conoscenza del bene e del male costituisse il limite fra il lecito e l’illecito. Il proposito di mangiarne il frutto non solo equivaleva a ribellarsi a Dio, mettendo in dubbio la sua sovranità, il suo amore e la sua giustizia, ma equivaleva anche a causarsi la morte. Ovviamente, il reale problema non era l’albero, ma la volontà di osservare o meno la Legge divina.
Effettivamente, la ribellione ebbe origine nel momento in cui fu concepita nei cuori di Adamo ed Eva, mentre il mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male fu la messa in atto della ribellione. E la terribile conseguenza fu l’inizio della imperfezione che li avrebbe portati alla morte, in quanto il frutto aveva in sé la proprietà di causare degenerazione e morte.

In Fede G. Basile

venerdì 22 aprile 2016

Le guerre in nome di Dio?






Le guerre in nome di Dio?

Li chiamano inciampi Biblici!
Vi dimostro per lo Spririto che non é cosí.

Il Dio della Bibbia è un Dio d'amore. Non solo, Giovanni ci dice che Dio É Amore. La morte di Gesù sulla croce è la prova definitiva, perché " il più grande amore si rivela in colui che dà la vita per i propri amici " Giovanni 15:13
Tuttavia, la Bibbia, in particolare l'Antico Testamento, si percepisce anche come un libro militare. Cosa che suona particolarmente strana alle nostre orecchie: è sempre Dio stesso che organizza le guerre sostenendole attivamente. Chi non ha sentito le storie di Giosuè che conquista Gerico o della conquista di Davide di Gerusalemme? In chiesa ai bambini, gli abbiamo raccontato spesso queste storie. Abbiamo generosamente trascurato il fatto che queste conquiste sono frequentemente associate ad una completa distruzione della popolazione che abitarono queste città. Questo ci sembra, giustamente, sconvolgente e inquietante. E quindi di conseguenza ci poniamo la grande domanda: Come si adattano quei bagni di sangue nominati nell'Antico Testamento, e l'amore verso questo Dio?
Gesù nella Sua venuta sulla terra, annuncia la Buona Novella basandosi esattamente nell'amore di questo Dio, Egli parla per l'appunto, di amore verso i nemici, quei nemici che venivano massacrati.
La Bibbia cosí, sembra ci mostri immagini contraddittorie di Dio!
No, io ti dico che non é così. Dopo tutto, Gesú disse in Matteo 5:17 e 18: "NON pensate ch'io sia venuto per annullar la legge od i profeti; io non son venuto per annullarli; anzi per adempierli. 18 Perciocchè, io vi dico in verità, che, finchè sia passato il cielo e la terra, non pure un iota, od una punta della legge trapasserà, che ogni cosa non sia fatta." Paolo poi in 2 Timoteo 3:16, "Tutta la scrittura è divinamente inspirata, ed utile ad insegnare, ad arguire, a correggere, ad ammaestrare in giustizia;" e Pietro in dice in 2 Pietro 1:20e21;"sapendo questo imprima, che alcuna profezia della scrittura non è di particolare interpretazione. 21 Perciocchè la profezia non fu già recata per volontà umana; ma i santi uomini di Dio hanno parlato, essendo sospinti dallo Spirito Santo." Quindi vediamo la validitá al 100% delle cose scritte nell'Antico Testamento e che questo si é trasferito nell'immagine di Dio stesso. Vecchio e Nuovo Testamento sono un'unità indissolubile. Ci vengono spiegate, con argomenti ingombranti l'Antico Testamento, come delle immagini obsolete di Dio e addirittura, che l'Antico Testamento non fosse attendibile, e quindi non si prende sul serio di conseguenza nemmeno il Nuovo.
Come possiamo capire questa contraddizione? Per diversi mesi ho avuto questa domanda che mi ha martellato la mente, dicevo: Signore cosa risponderó, dimmi qualcosa! 
Spero che i miei lettori mi perdonino, perche desidero che questo messaggio possa comporre l'immagine graduale, come un puzzle. Cominciando quindi, con il primo pezzo:
1. La guerra nel Nuovo Testamento, viene interpretata esclusivamente spirituale.
Per Gesù e Paolo la violenza non è sicuramente un'opzione ammissibile, anche se la loro lingua a volte suona militaresca. Gesù ci ha comandato di combattere il male con il bene e addirittura, amare i nostri nemici.  Paolo ha messo in chiaro: Le armi e le armature dei cristiani sono di natura spirituale, non di metallo. Essi non sono usate contro carne e sangue, ma contro le potenze invisibili "Poichè noi non abbiamo il combattimento contro a sangue e carne; ma contro a' principati, contro alle podestà, contro a' rettori del mondo, e delle tenebre di questo secolo, contro agli spiriti maligni, ne' luoghi celesti." Efesini 6:12.
Le storie di guerra del Vecchio Testamento sono più istruttive quando vengono trasferite nell'ottica della battaglia spirituale dei cristiani. Ma per la violenza fisica o psicologica contro le persone, la Bibbia per i cristiani e la Chiesa non puó avere un'approccio per giustificarle. Il dramma delle Crociate è stato possibile solo perché la chiesa si è allontanata dalla parola di Dio, e perché ognuno degli stati ha unito la spiritualitá con la materialitá delle leggi non bibliche e quindi le chiese hanno aderito. la Chiesa non ha l'opzione della violenza, ma ...
2. La violenza di Stato é e rimane necessaria
In Romani 13: 1-7 , Paolo mette in chiaro e dice che Dio usa le autorità statali per mantenere l'ordine nella società umana.  Paolo ammette la necessità delle autorità pubbliche, potrebbe sembrare sorprendente. Infine, i cristiani sono stati poi perseguitati in maniera massiva dallo stato e gli ebrei sono stati oppressi dai romani in malo modo. È chiaro che stiamo parlando di un principio fondamentale che può essere riassunto dicendo che l'uomo è il nucleo del male. Il male, nella filosofia umana, deve essere superato, con la forza se necessario. Ciò richiede uno Stato funzionante con la polizia e i militari.  Nel caso contrario, sarebbe scoppiato il caos, a quanto pare per Paolo sarebbe ancora peggiore di quello che ha vissuto.
Noi conosciamo benissimo, per esempio, la storia dei nostri amici tedeschi, dovremmo sapere anche cosa dice la Bibbia in proposito. Infine, è stato il male a sostenere questo paese, e quindi si é dovuto fermare tutto questo scempio con i mezzi militari. Una politica di"appeasement" cioé di pacificazione, non avrebbe aiutato, e non aiuterà contro ISS, Boko Haram e altre potenze del caos. Sebbene la violenza spesso non è una soluzione. Una soluzione sbagliata potrebbe peggiorare invece di migliorare. Resta il fatto che Il Dio della Bibbia non è un pacifista , sia del Vecchio che del Nuovo Testamento. Il libro dell'Apocalisse prevede che il male del mondo sará sconfitto da Dio in un giorno, nella battaglia di Armaghedon
3. Il mondo dell'Antico Testamento era estremamente bellicoso
Permanentemente Israele é stato esistenzialmente minacciato sempre dalle nazioni vicine molto aggressivamente .Questo popolo è stato rubato, invaso, oppresso, sfruttato e tante volte deportato e vissuto come uno stato fantasmaLe Guerre erano per lo Stato di Israele, semplicemente inevitabili, se voleva vivere e sopravvivere. Tuttavia, queste situazione sono descritte nella Bibbia!
4. Le guerre di Israele erano diverse!
Spesso si é affermato che le guerre di Israele nell'Antico Testamento non sono migliori di quelle islamiche o di altre realtá. Ma questo non è assolutamente esatto! Le guerre di Israele sono fondamentalmente differenti dalle altre.
  • Nessuna guerra é mai stata condotta da Israele per la propagazione della religione: Non abbiamo mai letto nella Bibbia che si dovesse fare qualche guerra per conquistare e imporre loro la religione ebraica. Fino ad oggi, l'ebraismo tiene un atteggiamento corretto in questo senso al contrario per esempio dell'Islam, oppure delle crociate, dove spesso abbiamo trovato in varie parti del mondo, situazioni di violenza indescrivibile.
  • Nessuna guerra condotta da Israele e mai stata imperialista: grandi conquistatori del mondo, come Alessandro Magno, Cesare, Gengis Khan, gli ottomani, Napoleone, Hitler o Mao, sono in parte, venerati come eroi, anche se hanno causato incomprensibili sofferenze al mondo, mai nessuno si prende la briga di discutere le credenziali imperaliste di questi soggetti. Ma Dio ha mostrato a Israele una zona ben definita come habitat. Da nessuna parte si legga nella Bibbia, l'idea di annettere i paesi limitrofi allo stato di Israele o addirittura, lottare per un impero mondiale, nemmeno quando si avrebbe avuto la possibilità, ad esempio, sotto Salomone. Israele infatti aveva sofferto in maniera massiccia anche nella conquista a sollecitare i suoi vicini.
  • Nessuna guerra non autorizzata: La Bibbia chiarisce costantemente che Israele, solo organizzato da Dio le era permesso di andare in guerra, solo se Dio combatteva per loro. Molte storie di guerra hanno svolto un importante ruolo decisivo accompagnato dal miracolo, basti pensare alle mura di Gerico che crollano in maniera soprannaturale. La Bibbia torna a mettere in chiaro che la direzione e la benedizione di Dio era assolutamente cruciale (particolarmente evidente nella guerra, Israele lotta contro Amalek, Mosè vinceva pregando, e solo mentre alzava le braccia il popolo aveva il successo. Anche Gedeone dovette imparare che non è importante la dimensioni delle truppe, nella lotta ma la benedizione di Dio. Il grande combattente biblico Davide o il suo amico Jonathan avevano portato profondamente come insegnamento questo tema, tutti gli altri tentativi di Israele, senza le chiare istruzioni di Dio, combattendo da soli fu sempre disastroso, perché Dio, in questo caso diventava il nemico di Israele.
Una carta bianca per una guerra arbitraria, non é mai stata autorizzata da Dio, quindi non è mai esistita.   Le guerre erano possibili solo se Dio era con loro...
5. Le guerre del Vecchio Testamento erano parte dell'azione salvifica di Dio
Nel Vecchio Testamento, a volte è accaduto che Dio ha fermato delle grandi quantità di persone collettivamente nelle sue azioni legali, li ha addirittura letteralmente spenti. Il più grande esempio di questo è il diluvio. Lo stesso vale anche per Sodoma e Gomorra . Nei libri profetici, nelle cadute delle civiltá, delle culture e delle società è spesso annunciato che Dio intraprenda delle azioni legali contro quelle nazioni disobbedienti. Le minacce di tale tribunale e le punizioni collettive era solo contro coloro che soggiocavano Israele.
L'obliterazione delle città o tribù durante le guerre di Israele si unisce ripetutamente verificando il procedimento del Testamento di Dio sulle persone e le nazioni.
In ultima analisi, voglio dire che, non si tratta di una domanda: perché Dio ha comandato le guerre? La domanda è: perché a volte Dio ha fatto il giusto giudice, nel Vecchio Testamento per una punizione collettiva in cui perìrono persone innocenti, sebbene nel Vecchio Testamento, il principio della punizione individuale è enfatizzata individualmente nel Nuovo Testamento, cosa che non possiamo stabilire completamente. Quindi, dobbiamo lasciare agire Dio con la consapevolezza e la fiducia che egli è in molti luoghi, come un amore, anche nel Vecchio Testamento, pietoso, misericordioso, e infinitamente paziente e che si rivela Ma ciò che potrebbe portarci la risposta un po 'più vicino è un cambio di prospettiva...
6. Qual è il mondo dal punto di vista di Dio?
Quando vediamo una serie poliziesca in TV, dove lo stupro esplicito, omicidi e altri crimini sono molto ben rappresentati e presentati, la cosa buona è che se una scena e molto cruda, possiamo chiudere gli occhi, o avanziamo rapidamente se il film lo abbiamo su un nastro.
Dio non può farlo. Egli deve vedere tuttte le malefatte non filtrate, che noi esseri umani produciamo. Ha bisogno di guardare come tanti bambini vengono rapiti, tanti altri vengono violentati in serie, dove si impregna e trasformano ragazzini con il lavaggio del cervello, in macchine per uccidere, tutto questo non filtrato. Si sente il dolore delle persone in tutte le parti del mondo, quando vengono derubati, oppressi, abbandonati, traditi, picchiati, vilipesi, ignorati, vittimizzati dal bullismo, manipolati, sfruttati e uccisi. E se Dio è davvero l'amore, allora possiamo essere sicuri che Egli soffre in maniera massiccia! C'è forse da meravigliarsi se la Bibbia ci fá sapere che Dio è molto arrabbiato?
Dio sa che un mondo senza Lui, in cui le forze oscure, malefiche e sataniche, hanno l'ultima parola, si é letteralmente come nell'inferno.
Nell'Antico Testamento Israele era l'unica nazione che era in contatto con Dio. Tutte le altre nazioni cercavano Dio, nel vero senso della parola.  Quando da giovane ho incominciato a leggere la Bibbia ed ho scoperto l'abbominazione che viveva in Sodoma e Gomorra, dove tutti gli uomini si divertivano con gli stupri indiscriminati ad opera di gente innocente , allora mi vengono in mente dei versi molto particolari, nelle Lamentazioni 3:22-26, dove Geremia ci ricorda: "22 Se non siamo stati del tutto consumati, È per le benignità del Signore; Perciocchè le sue misericordie non son venute meno; 23 Si rinnovano ogni mattina; La tua lealtà è grande. 24 Il Signore è la mia parte, ha detto l'anima mia; Perciò spererò in lui. 25 Il Signore è buono a quelli che l'aspettano, All'anima che lo ricerca. 26 Buona cosa è di aspettare in silenzio La salute del Signore."
Voglio terminare questo primo messaggio con questo quadro:
  • I cristiani sono incoraggiati dalla Bibbia alla non violenza assoluta.
  • Le guerre erano inevitabili per lo stato di Israele, per essere in grado di vivere e sopravvivere.
  • Le guerre del Vecchio Testamento fatte da Israele erano fondamentalmente diverse da altre guerre di religione e di espansione: potevano essere fatte solo sotto la direzione e la conferma soprannaturale. E queste sono state ammesse solo per la sopravvivenza di Israele e solo nel territorio assegnato. Per i generali autocratici con le fantasie per la conquista del mondo, non c'era posto.
  • Le guerre facevano parte dell'azioni amorevoli di Dio, che nel Vecchio Testamento (ad esempio il Diluvio), a volte per intere tribù, popoli e nazioni.
  • Possiamo e dobbiamo giustificare e amare Dio confidando che Egli sa meglio di noi, come il male può essere limitato in tutto il mondo e come ridurre al minimo le sofferenze.
  • Una cosa è certa: Dio ha amato ciascuno di quelli uccisi e soffre perché l'orrore, la malvagità e il male viene continuamente seminato tra gli uomini.
  • L'obiettivo di Dio è un mondo senza guerra! Egli lo ha promesso con fermezza. Solo che finché non viene debellato il peccato e colui che lo distribuisce, (cosa che succederá a breve), il mondo dovra soffrire.
    in Fede Giuseppe Basile
    Pastore della Comunitá di Solingen
    (1a Parte, tratto da "Gli inciampi Biblici" di Giuseppe Basile)