Possiamo
sapere cosa é celato dietro l'albero della conoscenza del bene e del
male, ma sopratutto cosa era il frutto?
Quanto
inchiostro é stato utilizzato per poter definire questo mistero,
quanti teologi si sono scomodati a poter argomentare uno dei tanti
misteri di Dio, mai nessuno é arrivato ad una conclusione pratica ed
accettabile dalla mente umana.
Sono
nati ragionamenti assurdi a proposito del frutto, chi lo ha
folcloristicamente denominato, mela, chi pera chi addirittura é
andato oltre definendolo "sesso"; la mente distorta
dell'uomo tante volte gioca brutti scherzi, ma noi oggi siamo qui e
nell'umiltá della nostra fede che riteniamo in Gesú Cristo,
attraverso la rivelazione di Dio conosceremo veramente cio che
successe in quei momenti nel giardino dell'Eden.
Diciamo
subito che i due alberi sono "la logica di due tracciati
contrapposti che alla fine comportano un risultato ciascuno, uno la
Vita e l'altro la morte."
Il
sinonimo di frutto sono praticamente quattro elementi figurativi
che peró ci portano esattamente davanti la porta che apriremo per
ricevere la risposta alla nostra domanda.
Vediamo
il tracciato che ci porta al risultato della morte:
-
Assagiare il frutto portava ad una conseguenza, disubbidire il comandamento di Dio.
-
Assagiare il frutto comportava un effetto negativo nell'equilibrio della creazione, il peccato.
-
Assagiare il frutto comportava un esito negativo, la maledizione della creazione.
-
Assagiare il frutto comportava un risultato: "la morte".
Vediamo
quindi,
che
mangiare questo frutto ha portato delle conseguenze, degli effetti,
degli esiti e per risultato, la morte di tutto ció che ha vita.
Invece
il tracciato pensato da Dio era attingere giorno dopo giorno
dall'albero della vita.
Ci
sono alcune sette religiose che hanno paragonato la situazione ad
un'orgia sessuale tra il serpente, Eva ed Adamo, questa é una bugia
satanica e chiunque abbia detto questo ha fatto Dio bugiardo, perché
in Genesi 1:28,
Prima che succedesse la trasgressione della Legge di Dio, questi
ricevettero ordine
e
comandamento da Dio ad avere rapporti matrimoniali per poter
moltiplicarsi.
Essi
potevano avere rapporti già subito dopo la loro creazione, perché
era volontà di Dio che la terra si popolasse. Infatti, il Creatore
aveva detto loro:
"E
Iddio li benedisse, e disse loro: Fruttate e moltiplicate, ed empiete
la terra, e rendetevela soggetta, e signoreggiate sopra i pesci del
mare, e sopra gli uccelli del cielo, e sopra ogni bestia che cammina
sopra la terra." (Gen.1:28).
Questo ragionamento di Dio, fu fatto prima che
essi commettessero il peccato di inosservanza della sua Legge.
In
1°Giovanni 3:4 stá scritto che: "Chiunque
fa il peccato fa ancora la trasgressione della legge; e il peccato é
la trasgressione della legge."
Vedi:
1 Giovanni 5:17 sta
scritto: "Ogni iniquitá é peccato..." e
Giacomo 4:17
dice che il peccato é peggiore se si sa fare il bene e nol si fa,
"Vi é adunque peccato a colui che sa fare il bene, e no lo fa."
Dio aveva inculcato nelle menti e nei cuori di Adamo ed Eva la sua
Legge
perfetta,
osservando la quale,
avrebbero preservato la loro integrità spirituale e fisica,
perpetuando la loro esistenza.
L’integrità
era la condizione per potere accedere all’albero della vita, che il
Signore aveva messo a loro disposizione, il cui frutto aveva la virtù
di mantenere perfetto il loro corpo.
Dio,
dunque, fece in modo che essi intendessero che l’osservanza della
sua Legge avrebbe loro recato il più grande beneficio: la
vita, mentre la trasgressione avrebbe loro recato il più grande
danno: la morte. Ad
Adamo disse: "Mangia
pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza
del bene e del male non ne mangiare: perché nel giorno che tu
ne mangerai, certamente morirai" (Genesi
2:16-17).
Si
può dire che l’albero della conoscenza del bene e del
male costituisse il limite fra il lecito e l’illecito. Il
proposito di mangiarne il frutto non solo equivaleva a ribellarsi a
Dio, mettendo in dubbio la sua sovranità, il suo amore e la sua
giustizia, ma equivaleva anche a causarsi la morte. Ovviamente, il
reale problema non era l’albero, ma la volontà di osservare o meno
la Legge divina.
Effettivamente,
la ribellione ebbe origine nel momento in cui fu concepita nei cuori
di Adamo ed Eva, mentre il mangiare il frutto dell’albero della
conoscenza del bene e del male fu la messa in atto della
ribellione. E la terribile conseguenza fu l’inizio della
imperfezione che li avrebbe portati alla morte, in quanto il frutto
aveva in sé la proprietà di causare degenerazione e morte.
In
Fede G. Basile
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