mercoledì 27 aprile 2016

L'albero della conoscenza del bene e del male

Possiamo sapere cosa é celato dietro l'albero della conoscenza del bene e del male, ma sopratutto cosa era il frutto?

Quanto inchiostro é stato utilizzato per poter definire questo mistero, quanti teologi si sono scomodati a poter argomentare uno dei tanti misteri di Dio, mai nessuno é arrivato ad una conclusione pratica ed accettabile dalla mente umana.
Sono nati ragionamenti assurdi a proposito del frutto, chi lo ha folcloristicamente denominato, mela, chi pera chi addirittura é andato oltre definendolo "sesso"; la mente distorta dell'uomo tante volte gioca brutti scherzi, ma noi oggi siamo qui e nell'umiltá della nostra fede che riteniamo in Gesú Cristo, attraverso la rivelazione di Dio conosceremo veramente cio che successe in quei momenti nel giardino dell'Eden.
Diciamo subito che i due alberi sono "la logica di due tracciati contrapposti che alla fine comportano un risultato ciascuno, uno la Vita e l'altro la morte."
Il sinonimo di frutto sono praticamente quattro elementi figurativi che peró ci portano esattamente davanti la porta che apriremo per ricevere la risposta alla nostra domanda.
Vediamo il tracciato che ci porta al risultato della morte:
  1. Assagiare il frutto portava ad una conseguenza, disubbidire il comandamento di Dio.
  2. Assagiare il frutto comportava un effetto negativo nell'equilibrio della creazione, il peccato.
  3. Assagiare il frutto comportava un esito negativo, la maledizione della creazione.
  4. Assagiare il frutto comportava un risultato: "la morte".
Vediamo quindi, che mangiare questo frutto ha portato delle conseguenze, degli effetti, degli esiti e per risultato, la morte di tutto ció che ha vita.
Invece il tracciato pensato da Dio era attingere giorno dopo giorno dall'albero della vita.
Ci sono alcune sette religiose che hanno paragonato la situazione ad un'orgia sessuale tra il serpente, Eva ed Adamo, questa é una bugia satanica e chiunque abbia detto questo ha fatto Dio bugiardo, perché in Genesi 1:28, Prima che succedesse la trasgressione della Legge di Dio, questi ricevettero ordine e comandamento da Dio ad avere rapporti matrimoniali per poter moltiplicarsi.
Essi potevano avere rapporti già subito dopo la loro creazione, perché era volontà di Dio che la terra si popolasse. Infatti, il Creatore aveva detto loro: "E Iddio li benedisse, e disse loro: Fruttate e moltiplicate, ed empiete la terra, e rendetevela soggetta, e signoreggiate sopra i pesci del mare, e sopra gli uccelli del cielo, e sopra ogni bestia che cammina sopra la terra." (Gen.1:28). Questo ragionamento di Dio, fu fatto prima che essi commettessero il peccato di inosservanza della sua Legge.
In 1°Giovanni 3:4 stá scritto che: "Chiunque fa il peccato fa ancora la trasgressione della legge; e il peccato é la trasgressione della legge."
Vedi: 1 Giovanni 5:17 sta scritto: "Ogni iniquitá é peccato..." e Giacomo 4:17 dice che il peccato é peggiore se si sa fare il bene e nol si fa, "Vi é adunque peccato a colui che sa fare il bene, e no lo fa." Dio aveva inculcato nelle menti e nei cuori di Adamo ed Eva la sua Legge perfetta, osservando la quale, avrebbero preservato la loro integrità spirituale e fisica, perpetuando la loro esistenza.
L’integrità era la condizione per potere accedere all’albero della vita, che il Signore aveva messo a loro disposizione, il cui frutto aveva la virtù di mantenere perfetto il loro corpo.
Dio, dunque, fece in modo che essi intendessero che l’osservanza della sua Legge avrebbe loro recato il più grande beneficio: la vita, mentre la trasgressione avrebbe loro recato il più grande danno: la morte. Ad Adamo disse: "Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare: perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai" (Genesi 2:16-17).
Si può dire che l’albero della conoscenza del bene e del male costituisse il limite fra il lecito e l’illecito. Il proposito di mangiarne il frutto non solo equivaleva a ribellarsi a Dio, mettendo in dubbio la sua sovranità, il suo amore e la sua giustizia, ma equivaleva anche a causarsi la morte. Ovviamente, il reale problema non era l’albero, ma la volontà di osservare o meno la Legge divina.
Effettivamente, la ribellione ebbe origine nel momento in cui fu concepita nei cuori di Adamo ed Eva, mentre il mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male fu la messa in atto della ribellione. E la terribile conseguenza fu l’inizio della imperfezione che li avrebbe portati alla morte, in quanto il frutto aveva in sé la proprietà di causare degenerazione e morte.

In Fede G. Basile

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